Settembre 26, 2023

La struttura ELTIF (European Long Term Investment Fund) è entrata in vigore nel 2015 con il principale obiettivo di raccogliere ed incanalare capitali verso investimenti europei a lungo termine come progetti nel settore immobiliare e PMI, con la conseguente realizzazione di fondi privati ​​ all'interno dell'area economica europea (AEE).

Nonostante le buone intenzioni iniziali, il lancio iniziale dell’ELTIF non ha purtroppo avuto successo principalmente a causa delle restrizioni nella strategia di investimento e dell'ampio lasso di tempo necessario utile a conservare l’investimento: negli ultimi 8 anni infatti sono stati creati solamente 84 ELTIF nell'intera AEE nonostante il fatto che l’ELTIF fosse un prodotto armonizzato e potesse essere passaportato e quindi commercializzato in tutti gli Stati membri dell’UE.

Da allora il regime originario è stato rinnovato, facendo così posto all’ELTIF 2.0 all’inizio del 2023, le cui disposizioni verrnno applicate a gennaio 2024. Il nuovo regolamento contiene significativi migliorìe all’ELTIF 1.0 che comportano ulteriori opportunità nel settore dei fondi di investimento e semplificano le condizioni per gli investimenti in real assets così come per l'ammissibilità di nuove tipologie e strategie di investimento.

Che cosa è cambiato?

Mentre l’ELTIF 1.0 prendeva in considerazione esclusivamente i progetti europei come investimenti ammissibili, l’ELTIF 2.0 estende invece il proprio raggio di azione includendo anche investimenti situati al di fuori dell’UE. L'ELTIF 2.0 può essere commercializzato sia per gli investitori retail che per quelli professionali e fa un ulteriore passo avanti nei confronti di tali investitori professionali che avranno meno restrizioni in termini di requisiti di diversificazione e leva finanziaria e che potranno effettuare investimenti in altri fondi.

Gli investitori retail ora beneficiano infatti di una serie di riforme relative ad esempio ai requisiti minimi di investimento, al riscatto anticipato delle quote, ad una soglia di prestito più elevata, a più efficaci meccanismi di tutela ad ulteriori regole di diversificazione.

Questa modifica attesa da tempo è stata accolta positivamente anche dai gestori: l'ELTIF 2.0 -tra i vari assets- considera come investimenti ammissibili anche i Green Bond (attualmente un argomento caldo di discussione sullo scenario internazionale), gli asset FinTech ed anche i "fondi di fondi", cosa che non era possibile con il regime precedente.

Perchè Malta?

Malta è una giurisdizione alternativa ideale in Europa in cui poter domiciliare un ELTIF: questa tipologia di fondo richiede comunque un gestore di veicoli di investimento alternativi, un ente depositario ed un amministratore così come necessario per i fondi di investimento alternativi, soggetti che sono tutti accessibili a Malta con costi però più competitivi rispetto ad altre giurisdizioni, garantendo al tempo stesso l'eccellenza dei servizi prestati.

Il regolatore unico per i servizi finanziari maltese (MFSA) ha inoltre un approccio pro-business, che facilita il processo di concessione delle licenze mantenendo comunque una robusta due diligence a beneficio della tranquillità degli investitori.

A ciò si aggiunga che Malta ha recentemente intrapreso una concreta strategia per rafforzare ulteriormente il proprio posizionamento sullo scenario internazionale e le proprie competenze professionali in un ambito di rigorosa compliance e di rispetto delle normative in modo tale da offrire ai potenziali stakeholder un servizio di altissima qualità per la costituzione di un ELTIF (o qualsiasi altro tipo di fondo) sull'isola.